Ansia e depressione
Ansia: il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, quarta edizione) è un manuale diagnostico psichiatrico che propone sei categorie principali di diagnosi legate agli stati ansiosi:
– fobie,
– disturbo di panico,
– disturbo d’ansia generalizzato,
– disturbo ossessivo-compulsivo,
– disturbo post-traumatico da stress,
– disturbo acuto da stress.
Questo elenco rappresenta tutti i disturbi che sono di origine ansiosa.
E’ importante sapere che, nei disturbi d’ansia, ci sono dei sintomi comuni; per esempio i segni somatici dell’ansia (sudorazione, battito cardiaco accelerato ecc.) sono comuni sia al disturbo di panico, sia a quello d’ansia generalizzata che al disturbo post-traumatico da stress. È necessario che ci siano aspetti specifici che li distinguono.
Quali sono i sintomi della depressione?
Secondo il manuale psichiatrico, diagnostico e statistico, DSM-IV-TR ci può essere un episodio depressivo maggiore (singolo episodio) con sintomi persistenti da oltre due settimane o un disturbo depressivo maggiore(episodi ricorrenti intervallati da un periodo di due mesi senza sintomi). Nella maggior parte dei casi la depressione si configura come Disturbo depressivo maggiore. In entrambi i casi i sintomi devono causare un’importante compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della propria vita.
Ci devono essere almeno cinque dei seguenti punti e si devono manifestare quasi ogni giorno:
– umore depresso per la maggior parte del giorno
– marcata diminuzione di interesse o piacere per le attività
– significativa perdita di peso, in assenza di una dieta
– insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno
– agitazione o all’opposto rallentamento psicomotorio
– mancanza di energia e affaticabilità
– sentimenti di autosvalutazione o colpa
– diminuzione della concentrazione
– ricorrenti pensieri di morte
L’umore depresso va ben oltre al sentirsi tristi, è vissuto come un angosciante dolore psichico e vitale che toglie alla vita, gioia e speranza.
La depressione: qual’è la causa?
A livello biologico, gli studi sui gemelli monozigoti (da un unico ovulo e spermatozoo) o dizigoti (da due ovuli e due spermatozoo) e sui soggetti adottati hanno dimostrato una certa ereditabilità dei disturbi depressivi, anche se in modo meno consistente rispetto al disturbo bipolare. Il tasso di ereditabilità per i sintomi depressivi si attesta attorno al 76%. L’ereditarietà è comunque meno probabile per le forme di depressione lievi.
La depressione risulta comunque un disturbo che ha diverse cause: psicologiche, relazionali, evolutive e biologiche. Per questo motivo è consigliato, oltre che alla Psicoterapia, anche un sostegno farmacologico con antidepressivi.
Dott.ssa Patrizia Baroncini Lanzini Donzelli